Molte persone hanno la paranoia di essere sempre spiate ma questa volta è tutto vero: un dispositivo che praticamente tutti abbiamo in casa è stato creato appositamente per spiarci.
La moda del complottismo esiste da che mondo è mondo e forse è l’unica moda che non passa mai, in nessuna stagione. Ci sono persone che, non si sa bene su quali basi logiche, vedono complotti ovunque e in qualunque situazione. Tra le fobie più comuni di queste persone c’è quella di essere spiate in qualunque momento della giornata e, soprattutto, tra le mura domestiche.

Ebbene ora si scopre che, in fondo in fondo, tutti i torti non li hanno. Un dispositivo che praticamente tutti abbiamo in casa è stato creato proprio con l’apposita funzione di spiarci dentro le nostre mura domestiche, dentro la nostra dimensione più intima per spiare le nostre abitudini e ascoltare i nostri discorsi quando noi ci sentiamo più a nostro agio.
Non solo: a breve l’azienda che lo ha prodotto eliminerà del tutto il concetto di “privacy” e, quindi, potrà sfruttare come preferisce tutto ciò di cui viene a conoscenza su di noi mentre, senza nemmeno saperlo, veniamo ascoltati e spiati dentro casa. Come difenderci? Vediamo tutto nel prossimo paragrafo.
Ecco qual è il dispositivo che ci spia in casa nostra
Molti hanno il terrore di essere spiati mentre parlano di lavoro o di cose private al cellulare. Altri ancora temono che qualcuno li stia spiando su WhatsApp oppure sui social. Ebbene il dispositivo creato per spiarci, invece, è un altro e quasi tutti lo abbiamo in casa.
Qualche tempo fa un editorialista del Post esaminò Alexa, la famosissima “assistente vocale” di Amazon che 9 persone su 10 hanno in casa. Alexa è comodissima del resto: ci dà la sveglia, mette la musica che vogliamo quando glielo diciamo, canta la buona notte ai bambini al posto nostro, racconta le favole, ci suggerisce le ricette e ci avvisa persino quando il corriere Amazon sta per arrivare dal portone.

Ma Alexa fa molto di più: questo dispositivo comandato dall’Intelligenza Artificiale, infatti, da sempre ha il compito di trasmettere ciò che registra al cloud e questi contenuti servono ad Amazon per migliorare le prestazioni di Alexa e renderla sempre più utile per noi esseri umani.
Tuttavia, fino ad oggi, c’era la possibilità di modificare le impostazioni sulla Privacy per evitare che le nostre conversazioni venissero trasmesse ad Amazon. Dal 28 marzo questa possibilità verrà eliminata: dal 28 marzo ogni nostra conversazione, ogni nostro comando vocale verranno registrati e inviati ad Amazon con o senza il nostro benestare. Il problema è che noi non sappiamo nelle mani di chi potrebbero finire queste registrazioni.
Nel 2019 scoppiò il caso di dipendenti Amazon che, durante i turni di lavoro, si dilettavano ad ascoltare le registrazioni di Alexa. Questa modifica, per il momento, riguarderà solo il mercato degli Stati Uniti ma non si esclude che, nei prossimi anni, possa accadere lo stesso anche in Italia. Che cosa possiamo fare per tutelare la nostra privacy? La soluzione più immediata sarebbe rinunciare ad Alexa ma si tratta di una grande comodità di cui molti non saprebbero più fare a meno.