Sei sicuro che sia una buona idea consumare acqua in bottiglia? Scopri qual è la più sicura secondo gli esperti.
In casa è un’abitudine sempre più comune quello di consumare acqua confezionata in bottiglia. C’è chi ama l’acqua frizzante e perciò trova più comodo fare così, o chi sta molto attento al residuo fisso in etichetta e preferisce andare sul sicuro. In generale l’opinione più diffusa è che l’acqua in bottiglia risulti sicura dato che riporta in etichetta tutti i valori chimico-fisici delle analisi.
Bisogna però interrogarsi su alcuni aspetti, in particolare considerando le tipologie di imballaggio. Prima di tutto c’è da considerare il loro impatto ambientale dato che ci sono i costi dovuti allo smaltimento o al riciclo degli imballaggi. Il vetro ha meno impatto su questo fronte, ma contribuisce in buona parte alle emissioni provocate dai mezzi di trasporto per il suo peso.
Anche volendo mettere in secondo piano l’aspetto della sostenibilità è ora di sfatare il mito per cui l’acqua in bottiglia sia sempre sicura. Sebbene la sorgente risulti pura infatti questo non esclude che durante le fasi successive non possa verificarsi una contaminazione. Le confezioni stesse, specie in plastica, possono rilasciare sostanze chimiche pericolose che rimangono disciolte.
Uno dei pericoli maggiori che riguarda le acque potabili è quello della contaminazione da PFAS. Si tratta di sostanze chimiche industriali che resistono a lungo alla degradazione, per la maggior parte idrorepellenti e oleorepellenti. Spesso arrivano a penetrare nelle falde acquifere e se assunte provocano gravi problemi di salute, colpendo soprattutto il sistema immunitario ed endocrino.
Purtroppo le acque imbottigliate al momento non hanno l’obbligo di riportare sull’etichetta il livello di contaminazione da PFAS presenti. Un indicatore che invece è cruciale per l’acqua potabile proveniente dagli acquedotti, su cui le Asl svolgono controlli capillari sempre più spesso. Simili test finora non hanno riguardato l’acqua in bottiglia, su cui rimangono dei dubbi.
Sull’acqua potabile pende anche la scadenza prevista per marzo 2026 di adeguarsi ai limiti imposti dalla direttiva europea sugli PFAS. In caso i campioni d’acqua prelevati dalle Asl dovessero risultare non conformi dopo questa data ci sarebbero pesanti sanzioni pecuniarie. Un discorso simile vale per i livelli di microplastiche, che non sono noti per l’acqua in bottiglia.
Di conseguenza contro tutti i pregiudizi l’acqua più sicura da mettere in tavola rimane quella che esce dal rubinetto di casa. Per ogni dubbio è comunque possibile controllare i parametri dell’acqua potabile del proprio comune sui portali online.
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