C’è un DDL sul riscatto agevolato della Laurea che prevede un grosso sconto per una categoria di lavoratori.
In pensione prima grazie al riscatto degli anni spesi per conseguire la Laurea. Il costo attuale potrebbe ridursi notevolmente grazie ad una proposta di Legge al vaglio del Governo. Quali lavoratori potrebbero ottenere un enorme vantaggio?
Il riscatto del corso di Laurea è uno strumento che i lavoratori possono utilizzare per trasformare gli anni di Università in anni contributivi validi ai fini pensionistici. Utilizzare questo strumento significa integrare la posizione contributiva per maturare i requisiti di accesso alla pensione ma anche per il conteggio l’importo dell’assegno mensile. Condizione indispensabile è aver conseguito il Titolo di studio. Possono approfittare del riscatto anche gli inoccupati non iscritti ad alcuna forma obbligatoria di previdenza.
Esistono due tipologie di riscatto di Laurea, ordinario e agevolato. Quello agevolato è possibile solo per i periodi che si collocano nel sistema contributivo della pensione futura. Per avvedervi l’interessato dovrà erogare un contributo di importo variabile in base all’aliquota contributiva in vigore al momento dell’inoltro della domanda e alla retribuzione dei 12 mesi precedenti alla data di invio. La proposta di Legge va a ridurre proprio l’aliquota per il riscatto agevolato.
Il DDL si rivolge agli insegnanti e ai lavoratori del comparto scuola. La proposta è composta ad un articolo con due commi. Nel primo si legge l’idea di riscatto agevolato dei corsi universitari per il personale della scuola e di ricerca con aliquota al 5%. Il progetto è di garantire il pagamento agevolato di 900 euro per ogni anno di iscrizione non fuori corso alla facoltà universitaria invece di 6.000 euro. Significherebbe per il personale ATA e i docenti avere una spesa complessiva per cinque anni di studi di 4.500 euro invece di 30 mila euro.
La proposta andrebbe a modificare l’articolo 20 comma 6 del DL 4/2019 ed è stata depositata al Senato, la prima firmataria è al senatrice Carmela Bucato (Fratelli d’Italia). Il motivo del cambiamento ipotizzato sta nell’obbligo di conseguire il titolo universitario per accedere alla professione sia per i docenti che per il personale amministrativo.
La nuova aliquota verrebbe applicata sulle richieste di riscatto agevolato della Laurea del personale di scuola, università, accademie, enti di ricerca, conservatori per un totale di circa 1,2 milioni di beneficiari. Qualora il DDL venisse approvato questi potrebbero andare in pensione a 61 anni senza accedere a forme di anticipo pensionistico ma semplicemente riscattando gli anni universitari e accettando la decurtazione dell’assegno.
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