Un avvocato, ma anche un sopravvissuto ai lager nazisti. Ecco chi era Alfredo Belli Paci “amore, vita e casa” della senatrice Liliana Segre.
Alberto Belli Paci è stato il compagno di vita della senatrice Liliana Segre. Anche lui un recluso nei lager e come lei sopravvissuto alla follia nazifascista. I due si incontrarono in spiaggia a Pesaro e fu “innamoramento immediato”.
Nato nelle Marche, Alfredo Belli Paci è stato prima studente dell’Accademia militare quindi soldato di artiglieria in prima linea durante la Seconda Guerra Mondiale, in Grecia.
È ad Atena quando avviene l’armistizio dell’8 settembre e qui viene fatto prigioniero e arriva nel primo lager. In un’intervista al Corriere della sera raccontò dei 19 mesi di prigionia e dei sette campi in cui è stato spostato. Alfredo Belli Paci è stato uno dei 600mila che non ha accettato di aderire alla Repubblica di Salò, rientra quindi nel folto gruppo degli IMI cioè gli internati militari italiani. Tornato poi in Italia nel ’45 riprende gli studi di Giurisprudenza e diventa avvocato.
La vita di Alfredo e Liliana cambia ancora nel 1948, quando i due si incontrano sulla spiaggia di Pesaro. Il 25 Aprile scorso è stata la stessa senatrice a ricordare quel primo incontro: “Ero in costume e lui vide subito il mio numero tatuato sul braccio e disse ‘so cos’è’, per me era il mio nome quello ma la gente si stupiva perché non usavano i tatuaggi allora ed io ero segnata a vita“.
“Tra noi fu innamoramento immediato. Mio marito mi ha amato per quella che ero, con tutte le mie mancanze e tenne tanto presente questo. Fu amore, fu vita e fu casa“. Due sopravvissuti che si erano riconosciuti e trovati che negli anni, tra di loro, hanno anche parlato di quello che era successo nelle loro vite prima di quell’incontro. Della deportazione e della detenzione, ma sempre con un particolare rispetto da parte di Alfredo verso quello che la moglie aveva vissuto tanto che nessun dolore sembrava mai poter comparare.
A raccontarlo sono stati figli della coppia, Alberto, Luciano e Federica che hanno vissuto in casa piena di amore sì, ma anche con una istituzione militare e severa dove il vissuto della madre ad Aushwitz era un’ombra presente e costante ma di cui non si parlava mai. “Tra noi eravamo deludenti e strani -ha raccontato infine la senatrice- e l’amore ci ha permesso di essere noi stessi, come ognuno di noi era stato quando era prigioniero“.
Per avere un ferro da stiro realmente pulito non basta solo pulire la piastra: è…
L’Inps ha illustrato, in una circolare, i requisiti ed il termine per presentare la domanda…
L'assenza di Kate Middleton durante la consueta messa di Pasqua crea un certo allarmismo, si…
Questa truffa è pericolosissima ed è bene starle alla larga. Sfruttano la possibilità di un…
Importi in bolletta troppo alti ogni mese? Ecco le soluzioni più efficaci per abbattere i…
Bufera su Rai1 dopo lo stop per Marco Liorni a L'Eredità: la rabbia dei fan…