Il nostro lavoro è messo a rischio dall’Intelligenza Artificiale? Sì, gli esperti ormai lo svelano: si salveranno solo coloro che possiedono le 5C. Scopriamo di cosa si tratta.
Le rivoluzioni che, da che mondo è mondo, la società ha subito sono nulla rispetto a quello che ci attende da qui ai prossimi 10 anni. L’avvento dell’Intelligenza Artificiale cambierà in modo radicale il mondo del lavoro e saranno tante, purtroppo, le persone che resteranno disoccupate.
Ogni epoca, del resto, ha avuto i suoi cambiamenti, le sue innovazioni e chi non è riuscito a stare al passo è rimasto indietro. Oggi esistono forse ancora arrotini o calzolai? No, se non in qualche piccolissimo paese dove lavorano a tempo perso e più per passione che per profitto.
E così avverrà, a breve, per molti altri mestieri che o scompariranno del tutto oppure, anziché essere svolti da esseri umani in carne e ossa, verranno svolti da algoritmi e robot. Cosa possiamo fare per tutelarci? Secondo gli esperti di Linkedin, è fondamentale sviluppare le 5C: 5 competenze speciali che ci tuteleranno. Solo coloro che possiedono le 5C non potranno essere sostituiti dall’Intelligenza Artificiale.
Se temi che, entro i prossimi 5 anni, potresti perdere il lavoro a causa dell’avvento dell’Intelligenza Artificiale, tutti i torti non li hai: robot e algoritmi sostituiranno moltissime figure. Gli esperti di Linkedin però assicurano che chi ha determinate competenze non potrà mai essere rimpiazzato. Vediamo quali sono le 5C che tutti noi dovremmo sviluppare al più presto.
Curiosità. Tutti nasciamo con la curiosità di apprendere ed esplorare, di conoscere l’ignoto. Se così non fosse non avremmo nemmeno imparato a camminare in posizione eretta. La curiosità, il desiderio di spingerci oltre per comprendere ciò che si nasconde dietro il visibile, è una caratteristica che nessun computer potrà mai avere. In questo l’essere umano sarà sempre insostituibile.
Creatività. L’Intelligenza Artificiale può copiare, riprodurre ma non può creare ex novo, avere intuizioni e “lampi di genio”. La creatività, la capacità di escogitare soluzioni alternative per superare nuove sfide, le abilità manuali: tutto questo ci salverà in quanto sono abilità che non si possono insegnare ad un robot.
Compassione. La capacità empatica di entrare in connessione con gli altri, di creare connessioni autentiche, di percepire le emozioni e trasmetterne altre. Sembra banale ma nel lavoro – soprattutto in lavori di marketing ma anche di vendita – questa capacità è determinante.
Coraggio. La determinazione di andare avanti, di andare oltre, di credere in un’idea e in un progetto e nel portarli avanti anche quando le probabilità di riuscita sono a nostro sfavore. Un robot è, pur sempre, una macchina, un robot non rischia in quanto agisce solo su base razionale. Un robot non potrà mai avere coraggio.
Comunicazione. I robot apprendono a comunicare ma la loro comunicazione sarà sempre molto basica, senza ironia, senza giochi di parole, senza sottigliezze. Avere buone doti comunicative che facciano sorridere, piangere, emozionare, sarà ancora più importante nei prossimi anni per non essere sostituiti dalla IA.
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