Sebbene il sapore cattivo del caffè fatto in casa sia sempre imputato a una miscela scarsa, è bene sapere che la colpa potrebbe essere la più impensabile.
Che sia con la macchinetta o con la caffettiera, poco importa: il caffè è un’arte in tutte le sue forme e sfumature. Si offre agli ospiti quando ci fanno visita a casa, si beve al mattino appena svegli e quando abbiamo bisogno di una pausa rigenerante. Senza esagerare, s’intende, ma il caffè è qualcosa che va ben oltre la semplice bevanda: è un vero simbolo nazionale.
Eppure, non è poi così raro accorgersi che, di punto in bianco, la nostra macchinetta non fa più il suo lavoro come dovrebbe. Colpa della pulizia interna? Talvolta sì, ma non sempre. E no, la colpa non è da imputare nemmeno a quella miscela a cui siamo legati da anni. Il problema è più banale. Profondo. E impensabile.
Per questo non entriamo nel dettaglio nemmeno su quale strumento utilizziamo: tale errore lo compiamo con le cialde, così come con la storica caffettiera. Eppure è ciò che cambia tutto, ed è anche il motivo per cui le persone che conosciamo potrebbero avere il caffè più buono del nostro.
Può anche capitare che il nostro caffè sia sempre stato buono, e solo oggi abbia cambiato sapore. Come spiegato, non è il produttore che ha deciso di stravolgere la ricetta, ma potrebbe essere accaduto qualcosa a casa nostra – esattamente dalle nostre tubature.
Il problema, spesso, è proprio lui: l’acqua del rubinetto. Siamo abituati a pensare che, essendo potabile, vada bene per tutto. In fondo, è controllata, certificata, sicura. Ma c’è un dettaglio che ignoriamo, e che fa tutta la differenza del mondo: l’acqua che esce dai nostri rubinetti non è sempre la stessa, cambia da città a città, da casa a casa, perfino da piano a piano in un condominio. E non si tratta solo di gusto personale – è una questione chimica.
L’acqua potabile può essere dura, molto dura. E questo significa che è ricca di calcare e sali minerali che, se da un lato non fanno male alla salute, dall’altro influiscono parecchio sul sapore, specialmente quando vi è qualche alterazione alle tubature o l’acqua è carica di cloro.
Il calcare, poi, si deposita, incrosta, altera. Non solo rovina le resistenze interne di macchinette e bollitori, ma soprattutto modifica l’aroma e la resa di ciò che prepariamo. E se pensiamo che basti cambiare miscela o aumentare la dose per correggere il tiro, ci sbagliamo di grosso.
Il caffè, come il tè, è acqua per la maggior parte. E se la base non è buona, tutto il resto viene compromesso. Per questo, se si vuole un caffè davvero perfetto, serve un’attenzione in più: usiamo l’acqua in bottiglia, la stessa che sceglieremmo per berla. Il risultato cambia, eccome se cambia.
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