FIRMA ONLINE PER ISTITUTI DI DEMOCRAZIA DIRETTA
È FINALMENTE POSSIBILE FIRMARE ONLINE LA NOSTRA PROPOSTA DI LEGGE SULLE ASSEMBLEE DEI CITTADINI !!!
ABBIAMO VINTO: VIA LIBERA ALLE FIRME ONLINE SUGLI ISTITUTI DI DEMOCRAZIA DIRETTA!
Svolta storica! Il Parlamento ha approvato un emendamento che finalmente consente anche in Italia la firma online di leggi di iniziativa popolare e referendum tramite identità digitale (SPID) e carta d’identità elettronica.
In attesa della piattaforma governativa, prevista dall’ultima legge di bilancio e che sarà attiva non prima di gennaio 2022, l’Associazione Politici Per Caso lancerà a breve un proprio sistema telematico di raccolta delle firme sulla sua Proposta di legge di iniziativa popolare!
GLI ANTEFATTI
IL VOTO IN COMMISSIONE, IN ATTESA DELL’AULA
Alle 1:30 di notte di martedì 20 luglio in Commissione Affari costituzionali e Ambiente della Camera è passato l’emendamento al Dl Semplificazioni a prima firma il deputato Riccardo Magi che consentirà di sottoscrivere referendum e leggi di iniziativa popolare con firma elettronica qualificata!
Attendiamo adesso fiduciosi il voto dell’aula!
LO STOP INASPETTATO DAL MINISTERO
Giovedì 8 luglio abbiamo appreso che l’emendamento al decreto semplificazioni che avrebbe consentito fin da subito la firma digitale su iniziative popolari come la nostra e referendum, e che aveva trovato il Ministro Colao favorevole, ha ricevuto parere contrario dagli uffici del Ministero della Giustizia!
Non solo. La riformulazione proposta dal Ministero stravolge gli obiettivi di quanto sostenuto dal Ministro Colao. Infatti la proposta del Ministero della Giustizia non soltanto boccia l’anticipo al 2021 della possibilità di firmare digitalmente iniziative popolari e referendum, ma chiede di limitare ai soli cittadini disabili l’utilizzo della piattaforma governativa che dovrà garantire le firme con modalità digitali a partire da gennaio 2022. Un passo indietro clamoroso rispetto a quanto eravamo riusciti a far approvare a Dicembre con la legge di bilancio!
Venerdì 9 luglio è stata consegnata una lettera alla Ministra della Giustizia Cartabia per chiederle di intervenire tempestivamente sulla decisione degli uffici del suo Ministero.
COLAO: “SI ALLA FIRMA ONLINE DAL 2022”. MA NON CI FERMIAMO!
Leggi: Referendum online, Colao: “Entro il 1° gennaio 2022 pronta la piattaforma” – CorriereComunicazioni.it, 3 giugno 2021
Ma noi non ci fermiamo qui: Firma anche tu l’appello ad introdurre subito la firma digitale su referendum e iniziative popolari!
APPELLO AL MINISTRO COLAO: FIRMA ONLINE PER REFERENDUM E INIZIATIVE POPOLARI
Dopo lo stop alla raccolta firme online sulla nostra Proposta di legge di iniziativa popolare, seguito alla lettera del Presidente della Camera Roberto Fico, attraverso l’Associazione Luca Coscioni abbiamo deciso di rivolgerci al Ministro per la Transizione digitale Vittorio Colao con un appello ad introdurre subito la firma digitale su referendum e iniziative popolari. FIRMA L’APPELLO ANCHE TU!
LA LETTERA DEL PRESIDENTE FICO E LO STOP ALLA RACCOLTA FIRME ONLINE
Il giorno 30 aprile 2021 abbiamo ricevuto la lettera di risposta dal Presidente della Camera dei deputati Roberto Fico nella quale ci informa che le firme raccolte con modalità telematica sulla nostra Proposta di legge di iniziativa popolare non potrebbero essere considerate valide in base alla legislazione vigente. Per tale motivo, siamo stati costretti a sospendere la raccolta firme online sulla Proposta di legge ed attivarci per la raccolta in presenza ai tavolini.
LA LETTERA AL PRESIDENTE FICO PER L’AVVIO DELLA RACCOLTA FIRME ONLINE
Riportiamo qui l’ultima lettera, indirizzata alle Istituzioni in data 31 marzo 2021, dove motiviamo la nostra decisione di avviare il 1°aprile la campagna di raccolta firme online sulla Proposta di legge di iniziativa popolare per le Assemblee dei Cittadini.
LA SVOLTA STORICA
Svolta storica per la Democrazia diretta: si potranno firmare online referendum e iniziative popolari! Come la nostra Proposta di Legge sulle Assemblee dei Cittadini.
Grazie anche a un emendamento promosso da noi, tra le novità della Legge di bilancio approvata il 30 dicembre 2020 dal Parlamento ce n’è una che segna una svolta storica rispetto al diritto di tutti i cittadini di attivare gli strumenti di democrazia diretta.
Sarà finalmente possibile per tutti raccogliere firme per promuovere referendum costituzionali, abrogativi e proposte di legge di iniziativa popolare. Dal 2022 varranno infatti anche le firme digitali e le firme con SPID.
Con uno stanziamento di 100 mila euro, la Presidenza del Consiglio creerà una piattaforma per la raccolta delle firme digitali.
Le sottoscrizioni online saranno esentate dall’autenticazione del pubblico ufficiale, ancora prevista purtroppo da una legge del 1970 (ben 50 anni fa!) per quanto riguarda le firme cartacee.
Ecco perché la possibilità di raccogliere firme online diventa per noi e per tutti i cittadini uno strumento decisivo per riappropriarci della democrazia.
E adesso? Davvero dovremo aspettare il 2022 per vedere i nostri diritti ripristinati?
Noi siamo pronti lo stesso a raccogliere le firme online e a spingere per attuare con urgenza questa legge! C’è ancora una violazione di diritti politici in corso e non ci fermeremo…
- Referendum, raccolta firme anche online dal 2022: ecco i prossimi passi, Lorenzo Mineo – Agenda Digitale, 11 gennaio 2021
IL COVID E LA SPINTA VERSO LA FIRMA DIGITALE
L’emergenza Covid, insieme a una procedura di raccolta firme giudicata irragionevole dal Comitato dei Diritti Umani dell’ONU, ci sta impedendo di raccogliere le firme sulla nostra Proposta di legge popolare.
Ecco perché, come Comitato Promotore di PoliticiPerCaso, abbiamo scritto qualche mese fa una prima lettera alle Camere, al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio, al Ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione e al Presidente della Repubblica per intervenire con urgenza e consentire la firma online sugli strumenti di democrazia diretta.
In un momento di crisi come questo, la democrazia non può essere sospesa, dovrebbe anzi essere rilanciata!
Ecco perché abbiamo deciso di indirizzare una seconda lettera alle istituzioni.