I casi di demenza sono in vertiginoso aumento e questo mette in allarme non solo i medici ma la società nel suo complesso. Ma cosa è cambiato negli ultimi anni? Cosa ha determinato questo incremento di diagnosi?
Si pensa che non potrebbe mai capitare a noi finché, all’improvviso, ci piomba addosso come un macigno: un macigno pesantissimo da sopportare e con cui convivere. La demenza è un po’ come il classico “elefante in salotto” che possiamo anche fare finta di non vedere ma sappiamo bene che sconvolgerà la nostra vita.
Demenza e Alzheimer sono due patologie diverse anche se si somigliano parecchio. Entrambe portano ad una progressiva perdita della memoria a breve termine e della capacità di fare cose che si erano sempre fatte fino a poco tempo prima. Si tratta, in ai casi, di patologie altamente invalidanti e che compromettono la vita sia di chi ne è affetto che dei loro familiari.
Stando agli ultimi dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, attualmente, in tutto il mondo, sono oltre 55 milioni le persone affette da demenza e ogni anno vengono diagnosticati 10 milioni di nuovi casi. Si tratta di una patologia che sta aumentando a ritmi allarmanti. Ma che cosa ha determinato questi incrementi preoccupanti negli ultimi anni?
I casi di demenza senile sono in rapida crescita in tutto il mondo e questo rischia di mettere a tappeto la sanità pubblica oltreché, naturalmente, la vita di tante famiglie. Le persone colpite da decadimento cognitivo grave sono sempre di più di anno in anno. Ma cosa sta determinando questa rapida crescita di casi?
La prima risposta è la più scontata ma forse non ci riflettiamo abbastanza: l’aumento della durata media della vita. Oggi sono sempre di più le persone che superano gli 80 anni o, persino, i 90. Questo, inevitabilmente, aumenta le probabilità che ci siano più soggetti colpiti da demenza in quanto patologia legata alla senescenza.
Un altro fattore che può incidere sull’aumento dei casi di demenza è la nostra alimentazione che, da parecchi anni a questa parte, è sempre più ricca di grassi saturi, zuccheri raffinati e cibi processati e povera di frutta e verdura di stagione. I grassi saturi, gli zuccheri e il cibo processato aumentano il diabete di tipo 2, il colesterolo cattivo e la pressione alta e queste patologie, a loro volta, possono contribuire a danneggiare le cellule del cervello.
Anche il consumo di alcool influisce negativamente sul cervello: è stato dimostrato che bere in misura eccessiva aumenta – di molto- le possibilità di essere colpiti da demenza. Infine un altro fattore a cui nessuno pensa è l’udito: trascurare i problemi di udito può accelerare il processo di decadimento cognitivo. Pertanto è sempre buona regola non trascurare mai questo tipo di disturbi.
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