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Politica

Decreto Sicurezza, pubblicato in Gazzetta Ufficiale: le nuove norme previste

È stato firmato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella il Decreto Sicurezza: cosa prevede il provvedimento.

Il Decreto Sicurezza, dopo l’approvazione in Consiglio dei Ministri, è stato firmato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Le norme previste dal provvedimento sono entrate quasi tutte in vigore lo scorso 12 aprile.

Decreto Sicurezza, pubblicato in Gazzetta Ufficiale: le nuove norme previste (Foto da Ansa) – Politicipercaso.it

Inizialmente il decreto era un disegno di legge che si era arenato da oltre un anno sui banchi parlamentari del Senato. Il Governo, nelle scorse settimane ha deciso, dunque, di trasformarlo in un decreto legge, ma recependo i rilievi avanzati dal Quirinale che non hanno comunque modificato l’impianto originale del provvedimento.

Decreto Sicurezza, cosa cambia dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale

Sabato 12 aprile sono entrate in vigore la quasi totalità delle nuove misure introdotte dal decreto Sicurezza che è stato firmato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella e successivamente pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Decreto Sicurezza, cosa cambia dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (Foto da Ansa) – Politicipercaso.it

Tra le nuove norme, rientra l’introduzione del reato di detenzione di materiale con finalità di terrorismo. In particolare, viene punito con la reclusione da 2 a 6 anni chiunque detenga o si procura materiale relativo alla preparazione o all’uso di congegni bellici, armi o sostanze batteriologiche per compiere atti con finalità terroristiche.

Diverse le norme per la tutela delle forze dell’ordine. Fra queste l’introduzione dell’aggravante per chi commette i reati di violenza, minaccia o resistenza a pubblico ufficiale, se il fatto è commesso nei confronti di un ufficiale o un agente di polizia giudiziaria o di pubblica sicurezza con l’aumento di pena fino alla metà. Inoltre, il decreto prevede anche l’aggravante in caso di atti violenti commessi con l’obiettivo di impedire la realizzazione di infrastrutture, come quelle destinare all’erogazione di energia, servizi di trasporto, telecomunicazioni o altri servizi pubblici. Introdotto anche il reato di lesioni personali ai danni di un ufficiale o agente di polizia giudiziaria o di pubblica sicurezza nell’atto o a causa dell’adempimento delle funzioni. Il personale delle forze armate potrà indossare bodycam durante il servizio e potranno portare armi private senza licenza quando non sono in servizio. Infine, è prevista anche la corresponsione fino a 10mila euro per le spese legali, in ciascuna fase del procedimento, per gli appartenenti alle forze armate indagati o imputati con l’eventuale rivalsa se dovesse essere accertata la responsabilità del dipendente a titolo di dolo.

Vengono inasprite le sanzioni per le violazioni delle prescrizioni e degli obblighi impartiti dal personale della polizia stradale, come non fermarsi allo stop degli agenti. In questo caso scatta la sanzione accessoria della sospensione della patente da 15 a 30 giorni in caso di recidiva.

Diventa reato il blocco stradale, fino ad ora considerata l’attuale illecito amministrativo. In questo caso, è prevista la reclusione fino ad un mese, che sale da sei mesi a due anni se commesso da più persone, ed una sanzione sino a 300 euro.

Viene anche introdotta, attraverso il decreto, un reato per contrastare l’occupazione abusiva degli immobili punito con la reclusione da due a sette anni. Inoltre, viene anche prevista una procedura per rendere più veloce il reintegro nel possesso dell’immobile occupato, se quest’ultimo risulta unica abitazione di chi ha denunciato.

Con il decreto viene introdotta una la fattispecie di reato di “rivolta all’interno di un istituto penitenziario” che punisce chiunque organizzi, promuove o dirige rivolte che coinvolgono tre o più persone all’interno degli istituti penitenziari. Viene anche punita la resistenza passiva se questa impedisce il mantenimento dell’ordine pubblico. Le pene sono aumentate di un terzo se il fatto è commesso con armi o se incorre lesioni personali o la morte. Le stesse regole si applicheranno anche ai centri di trattenimento per migranti.

Marco Sparta

Nato nel 1991 in Sicilia. Giornalista Pubblicista e laureato in Media comunicazione digitale e Giornalismo alla Sapienza di Roma. Da oltre dieci anni ricopro il ruolo di articolista collaborando per diverse testate. Mi occupo principalmente di cronaca, politica, ambiente, economia e sport. Un grande amore mi lega da sempre alla scrittura e al mondo del giornalismo che mi ha portato a fare della passione una professione.

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