Chi c’era nel garage insieme a Pierina negli attimi in cui è stata uccisa? L’audio in cui si percepiscono tre differenti voci potrebbe portare ad una nuova versione dei fatti.
Il caso dell’omicidio di Pierina Paganelli ha subito nelle ultime settimane importanti aggiornamenti; a partire dal coinvolgimento di Manuela Bianchi, la nuora della vittima nonché amante di quello che fino ad ora è stato l’unico indagato, Luis Dassilva. A questo si è poi aggiunto un misterioso audio registrato da una telecamera di sorveglianza in via del Ciclamino, in cui sembrano distinguersi tre voci presenti nel luogo e nel momento dell’omicidio. È su questo audio che sono concentrate le attenzioni.

La dinamica e il movente dell’omicidio di Pierina Paganelli non trovano ancora una vera risoluzione. Secondo chi indaga, la donna sarebbe stata uccisa da Luis Dassilva, vicino di casa ma soprattutto amante della nuora. L’uomo fino a poco tempo fa è stato l’unico indagato, ma nelle ultime settimane qualcosa sembra essere cambiato.
C’era sicuramente qualcuno con Pierina nel garage a via del Ciclamino nel momento dell’omicidio, ma si tratta del solo Dassilva, ammesso sia lui, o c’era anche qualcun altro? Gli inquirenti lasciano tutte le ipotesi aperte ed per questo che si dà credito a più piste possibili, come quella dell’audio registrato da una telecamera di sorveglia della zona che collocherebbe sulla scena del crimine un’altra persona oltre alla vittima e al suo carnefice.
Pierina Paganelli, il mistero delle voci nell’audio
Nell’ormai famoso audio che sta concentrando buona parte delle attenzioni, si distinguerebbero tre voci: quella della vittima Pierina Paganelli, quella di uomo che per gli inquirenti è Dassilva e un’altra voce femminile che, sempre secondo chi indaga, è da ricondurre a Manuela Bianchi.

La donna da qualche settimana è indagata per favoreggiamento e qualora si riuscisse veramente a migliorare l’audio in possesso e compararlo in qualche modo con le voci degli indagati, si potrebbe arrivare alla svolta definitiva sul caso. Il problema però è proprio l’audio, l’ammissione scientifica non è scontata anzi, la difesa di Dassilva ha già provveduto a presentare un perizia di parte in cui si esplicita che quei suoni nell’audio potrebbero non essere voci umane. Se davvero così è gli inquirenti dovranno scartare anche questa ipotesi e ricominciare tutto da capo.
La reazione di Dassilva ai risultati sul DNA
Perché l’altro punto sorto è il risultato del DNA, quello ritrovato sulla scena del crimine e su Pierina Paganelli non combaciano con Luis Dassilva. La Procura dovrà quindi dimostrare in altro modo la sua presenza sulla scena del crimine. In questo senso a catturare l’attenzione degli inquirenti è stata la reazione dell’uomo quando ha appreso la notizia; in un’intercettazione in carcere con Valeria Bartolucci, Dassilva si mostra estremamente perplesso rispetto al risultato del DNA, le parole della donna sembrano mettere in discussione l’alibi del marito.
La donna ha sempre riferito la presenza in casa dell’uomo al momento dell’omicidio, ma le sue parole sembrano suggerire una non totale convinzione dei fatti. Il destino di Dassilva si deciderà nelle prossime settimane; il 28 Aprile ci sarà l’udienza per l’incidente probatorio dove il giudice dovrà rispondere anche al famoso quesito della cam3, la telecamera della farmacia e sul colore della pelle del soggette che si vede nelle immagini.