È uno dei momenti fondamentali della Pasqua cristiana, ma perché la Via Crucis è divisa in stazioni? E quando è nata storicamente? Scopriamo qualcosa in più di questo rito.
La Via Crucis è il rito conclusivo e più importante della Quaresima pasquale. Con esso si ripercorro quelli che sono stati gli ultimi momenti di vita di Gesù, ripercorrendo quanto riportato nella testimonianza dei Vangeli, partendo quindi alla condanna a morte fino alla crocifissione. È un rito nel quale si intrecciano Parola di Dio, storia e preghiera e ha tracce davvero antichissime.

La “via della croce” è il rituale apice della Quaresima e si svolge il Venerdì della Settimana Santa. È una processione, cioè un cammino spirituale composto da 14 tappe che rappresentano i momenti salienti della Passione di Cristo.
Sono chiamate stazioni o anche fermate proprio perché sono un punto di sosta in cui i fedeli si fermano e i fedeli intonano salmi e preghiere. Le 14 stazioni diventano il punto fondamentale che permette ai fedeli di ripercorre quanto vissuto da Cristo negli ultimi momenti di vita terrena; si parte quindi dalla condanna a morte da parte del Sinedrio, il carico della croce, la prima caduta, l’incontro con Maria, l’aiuto di Simone di Cirene che si carica della croce insieme a Gesù, Santa Veronica che asciuga il volto di Cristo, la seconda caduta, Gesù che consola le donne, la terza caduta, lo spoglio delle vesti, la crocifissione, la deposizione dalla croce ed infine la deposizione nel sepolcro. Il tutto avviene mentre Cristo sale sul monte del Calvario e talvolta viene inserita anche una quinta stazione dove si annuncia la Resurrezione.
La nascita della Via Crucis è invece immediatamente successiva alla morte stessa di Cristo. Ci sono testimonianze che parlano di forme embrionali di processioni risalenti già al primo secolo successivo alla crocifissione.
Le tracce storiche della Via Crucis
La Chiesa nata a Gerusalemme all’indomani del morte di Gesù ha manifestato fin dal primo momento una particolare attenzione a quelli che sono poi diventati i “luoghi santi” della religione cattolica. Reperti archeologici e testimonianze di viaggio raccontano di pellegrinaggi in Terrasanta già dal V e VI secolo, in particolare presso tre edifici eretti sulla cime del monte Golgota. Molti studiosi ritengono quelle processioni siano la prima forma embrionale di Via Crucis.

La Via Crucis nasce quindi nella terra stessa in cui Cristo ha vissuto la Passione, ma il rito che conosciamo noi oggi si radica nella tradizione cristiana a partire dal Medioevo. Una serie di fattori hanno reso questo rituale una forma canonica della liturgia cristiana.
Intanto il pellegrinaggio in sé che all’epoca era un’impresa complicata e non tutti i fedeli potevano intraprenderlo; da qui la volontà da parte di alcuni ordini monastici di replicare per i fedeli in giro per il mondo le scene della Passione. A questo si aggiunse anche l’entusiasmo portato dalle crociate che avevano tra gli scopi diretti proprio quello di recuperare il Santo Sepolcro. Ed infine, le figure di Santi come Bernardo di Chiaravalle, Francesco di Assisi e Bonaventura di Bagnoregio che aiutarono alla diffusione e realizzazione del rituale.