Un nuovo progetto è stato lanciato per apportare delle modifiche alla Carta d’Identità Elettronica (Cie): come sarà il nuovo documento.
Novità in arrivo per la carta d’identità italiana, il documento di riconoscimento personale rilasciato ai cittadini secondo quanto previsto dalla legge. Già da alcuni anni, il documento viene emesso in formato elettronico, la cosiddetta Carta d’Identità Elettronica (Cie) che ha rimpiazzato quella cartacea.

Per la produzione di questo formato, però, secondo le stime, vengono impiegate circa 130 tonnellate di plastica ogni anno. Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, per cercare di limitare l’utilizzo di plastica ha messo a punto un progetto che prevede la produzione di una nuova generazione di carte di identità.
Carta d’identità biodegradabile, il nuovo progetto per contrastare l’inquinamento da plastica
L’inquinamento causato dalla plastica è uno dei principali problemi ambientali a livello globale. Molte istituzioni per cercare di limitare questo inquinamento hanno lanciato numerose iniziative, tra queste rientra il progetto dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, per la creazione di una nuova carta d’identità biodegradabile, presentata lo scorso 5 marzo.

Per realizzare i nuovi documenti di riconoscimento è stato sviluppato un supporto innovativo composto da polimeri biodegradabili derivati da biomasse, come ad esempio l’amido di mais. Le nuove carte saranno principalmente prodotti con acido polilattico (PLA), composto derivante sempre da biomasse e che riesce a garantire tutte le caratteristiche specifiche del documento. Il processo di produzione prevede la realizzazione dei vari strati che poi verranno accoppiati tramite termofusione.
Ovviamente, la nuova carta d’identità biodegradabile rispetta tutti gli standard di sicurezza per evitare la contraffazione. Non solo, i materiali utilizzati sono anche altamente resistenti per prevenire l’usura quotidiana.
La carta d’identità rimarrà, dunque, sicura e resistente, ma grazie a questo nuovo processo di produzione, basato anche su energie alternative, si eviterà il consumo di plastica che ad, oggi, si attesta annualmente a circa 130 tonnellate solo per la realizzazione dei documenti. I materiali utilizzati attualmente richiedono un periodo che può andare dai 100 ai mille anno per la decomposizione.
I test sulla nuova carta, come riporta la redazione di Repubblica, hanno fornito ottimi risultati: la card dopo 77 giorni all’interno di una macchina di compostaggio si degrada al 90,6%, superando il limite stabilito del 90% in sei mesi. In una clear window, inoltre, sono stati inseriti dei semi di lino e il documento, una volta scaduto, se piantato potrà dare vita a dei fiori.