Stanno per arrivare i pagamenti di aprile dell’Assegno Unico Universale: le date da segnare e le novità relative agli importi per i vari beneficiari.
Sono in arrivo i pagamenti di aprile dell’Assegno Unico Universale, la misura economica introdotta nel 2022 e destinata ai nuclei familiari con figli a carico sino all’età di 21 anni e senza alcun limite anagrafico per i figli disabili.
L’erogazione, come accade ogni mese, verrà divisa in due differenti date stabilite in base alla presentazione della richiesta per la misura. In alcuni casi, ad aprile gli importi arriveranno in ritardo rispetto al previsto. Vediamo nel prossimo paragrafo, le date individuate per i pagamenti di aprile e le novità riguardanti le somme erogate dall’Inps.
L’Inps ha pubblicato, nelle scorse settimane, il calendario dei pagamenti relativo all’Assegno Unico. Gli importi verranno erogati in due differenti date: intorno al 20 del mese per coloro i quali hanno già percepito almeno una mensilità; durante l’ultima settimana del mese per chi ha presentato domanda o comunicato variazioni della situazione familiare o reddituale durante il mese precedente. Considerate le festività pasquali (domenica 21 e lunedì 22), la prima tranche di pagamenti partirà da martedì 22 aprile, mentre la seconda non dovrebbe subire ritardi.
Per quanto riguarda gli importi sono previste delle novità. Dallo scorso mese, le somme sono state adeguate in base al tasso di inflazione Istat (0,8%). Per ricevere le cifre aggiornate, è necessario aver aggiornato l’Isee, procedura che dovrà essere effettuata entro il 30 giugno 2025. A quel punto, verranno aggiornate le mensilità e riconosciuti gli arretrati a partire da gennaio. In caso contrario, l’Inps erogherà la il minimo previsto per la misura (57,50 euro). L’adeguamento riguarderà anche alcune delle maggiorazioni previste per l’Assegno Unico in specifici casi, come per le madri sotto i 21 anni di età o per i figli successivi al secondo.
Un’altra novità riguarda le modifiche introdotte dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 14 gennaio 2025, n. 13, entrato in vigore lo scorso 5 marzo. In particolare, secondo il provvedimento, non saranno più tenuti in considerazione per il calcolo dell’Isee i titoli di stato, i libretti di risparmio e i buoni fruttiferi di valore non oltre i 50mila euro. Queste modifiche permetteranno ad alcune famiglie di abbassare l’Isee ottenendo, di conseguenza, un Assegno Unico più alto. Le famiglie che hanno già inoltrato la certificazione, e sono in possesso di tali strumenti di risparmio dovranno, dunque, trasmettere una nuova Dsu (Dichiarazione sostitutiva unica).
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