La Nasa ha aggiornato tutti sull’avvicinamento di un asteroide “Killer” alla terra dalle dimensioni di una piramide: quali sono i potenziali rischi di un’eventuale collisione con il pianeta.
La storia ci insegna che l’impatto di un asteroide di grosse proporzioni con il suolo del nostro pianeta può essere un evento capace non solo di causare vittime, ma persino un’estinzione di massa. Si pensa infatti che proprio l’impatto di un asteroide sulla terra abbia portato all’estinzione dei dinosauri.
Secondo i dati raccolti, l’impatto del gigante corpo celeste ha devastato tutta la zona circostante al Golfo del Messico 66 milioni di anni fa (nell’era del Cretaceo), ma le conseguenze di quell’impatto non si sono esaurite con la devastazione della zona d’impatto e di quelle circostanti, bensì si sono allargate a cambiamenti climatici e ambientali che hanno reso impossibile a molte delle specie viventi in quel periodo di adattarsi e sopravvivere.
Sebbene si tratti di un’ipotesi non confermabile al 100%, appare evidente che l’impatto di un asteroide di grosse proporzioni possa quantomeno causare milioni di vittime se si dovesse verificare in una zona abitata. Per questo motivo la Nasa da anni monitora i movimenti degli asteroidi più grandi, classificati come “potenzialmente pericolosi”.
L’avvicinamento dell’asteroide “Killer” non deve preoccupare
Proprio in questi giorni la Nasa ha analizzato il passaggio dell’asteroide 2014 TN17 in prossimità della terra, ravvisando un notevole avvicinamento del corpo celeste al nostro pianeta rispetto ai passaggi precedenti. Quello attuale è stato il passaggio più vicino al nostro pianeta degli ultimi 100 anni e, basandosi sulle simulazioni addirittura nell’arco di 300 anni, considerando come punto di partenza il passaggio del 1906 e calcolando quelli fino al 2200.
L’asteroide 2014 TN17 ha le dimensioni della piramide di Giza e un eventuale impatto con la terra sarebbe in grado di spazzare via in pochi secondi un’intera città. Tuttavia non c’è da preoccuparsi per il momento, visto che la vicinanza con la terra nel punto più vicino del suo passaggio è stata a distanza di sicurezza (5,1 milioni di chilometri).
Lo scopo dell’osservazione non è solamente quella di analizzare questo corpo celeste, ma anche quella di prevedere con anticipo un passaggio troppo vicino alla terra che comporterebbe – a causa della forza gravitazionale del pianeta – un impatto devastante. Al fine di scongiurare un simile scenario si sta lavorando anche ad un sistema di difesa planetario chiamato “Dart”.
Tale sistema di difesa è stato già testato in passato, dimostrando come sia possibile già oggi deviare con successo la traiettoria di un asteroide pericoloso prima che sia troppo tardi.
