Politici Per Caso: Oltre gli Stati Generali – le Assemblee dei Cittadini per la ripartenza sostenibile
Per risollevare il nostro Paese e la nostra democrazia non basteranno gli “Stati generali”, come non sono bastate le innumerevoli “cabine di regia”o i “comitati tecnici” cresciuti come funghi dal livello nazionale a quello regionale e comunale.
Per rispondere a sfide di tale portata, da oltre vent’anni in diverse parti del mondo si è ricorsi a un particolare strumento: le Citizens’ Assembly o Assemblee dei Cittadini.
L’istituzione di Assemblee dei cittadini, a partire dal tema dello sviluppo sostenibile, è oggetto della proposta di legge che abbiamo depositato in Corte di Cassazione così come della petizione al Parlamento preparate e presentate da Democrazia radicale, Oderal e Eumans proprio con la campagna “Politici Per Caso“.
Per lanciare questa campagna, abbiamo un piano che vogliamo raccontare e discutere insieme a voi. Siamo pronti a passare dalla fase di approfondimento delle scorse settimane a un livello finalmente operativo per la realizzazione delle Assemblee dei Cittadini!
Sono intervenuti:
Samuele Nannoni – Coordinatore di Oderal
Quali sono le caratteristiche principali della Proposta di Legge di iniziativa popolare presentata in Cassazione a dicembre sull’istituzione in Italia delle Assemblee dei Cittadini? E quali caratteristiche dovrebbero avere le Assemblee, a partire dalla prima sulla ripresa sostenibile? Scopriamolo insieme con delle slides!
Mario Staderini – Fondatore di Democrazia Radicale
La nostra azione punta in due direzioni. La prima è ristabilire l’accesso ai diritti politici riconosciuti sulla carta, come partecipare alle elezioni e promuovere referendum; diritti che oggi non si ha la possibilità di esercitare in modo egualitario. Non a caso, l’Italia è stata condannata dal Comitato dei Diritti Umani dell’ONU per aver violato il diritto dei cittadini italiani a partecipare alla vita politica attraverso referendum e iniziative popolari. Il sistema di raccolta firme è stato infatti ritenuto inaccessibile per i cittadini comuni. La seconda direzione è sperimentare nuove forme di partecipazione popolare – come le Assemblee dei Cittadini – per integrare e correggere i difetti della democrazia elettiva e diretta, che è ineluttabilmente in crisi in tutto il mondo.
Elisabetta Confaloni – Extinction Rebellion
Ho dato il mio supporto con la firma della PdL a dicembre perché si tratta di una legge che vuole inaugurare anche in Italia le Assemblee dei Cittadini, che sono una delle tre richieste di Extinction Rebellion. Ma non solo. Per formazione personale, ho sempre avvertito l’urgenza di mettere al centro un’etica nuova, “del bios” e di mettere al centro dell’agenda politica la protezione degli ecosistemi. E le Assemblee dei Cittadini sono lo strumento giusto per far sviluppare nella cittadinanza la giusta sensibilità verso i temi ambientali. Oltretutto, queste nuove prassi democratiche, specie se hanno anche al loro interno un grosso peso dato alle nuove tecnologie, riescono ad integrare anche tutte quelle persone che altrimenti rimarrebbero escluse da questi processi.
Stefano Polizzi – Extinction Rebellion
Inizialmente le Assemblee dei Cittadini mi lascivano scettico. Poi ho approfondito lo strumento e ne ho compreso le potenzialità. La grande fase di formazione e informazione dei cittadini con gli esperti, ad esempio, segue a pieno il monito radicale del “conoscere per deliberare”. È uno strumento inclusivo che permette di affrontare le grande questioni del nostro tempo, mettendo al centro i cittadini.
Greg Pulcher – Statistico, Extinction Rebellion
Affinché le Assemblee dei Cittadini siano esperienze valide devono essere rispettate tre condizioni: 1) un buon campionamento 2) una totale indipendenza dell’Assemblea e 3) che l’Assemblea sia deliberativa. Io, da statistico, mi occupo ed interesso del primo: il campionamento. Quando si ha una Assemblea dei Cittadini rappresentativa? Ovviamente, maggiore è il campione, più questo rappresenta la società. Con 1000 membri in un’Assemblea, si ha il 97% circa di rappresentatività della società. I cittadini membri della AC, dopo il periodo di formazione con gli esperti e gli stakeholder, diventano una sorta di “esperti di una piccola Italia esperta” che delibera. Altra condizione fondamentale: che in AC vi sia una grande percentuale di accordo sulle varie proposte che vengono avanzate. Si consideri questo: con un errore di appena il 5%, sappiamo che se una votazione in AC ottiene l’80% del consenso dei membri, vi è una probabilità del 97% che nella popolazione il consenso sulla votazione sia la medesima (80%).
Marco Cappato – Fondatore di Eumans
Dal mio punto di vista non è che gli Stati generali, i Comitati tecnico-scientifici e il rapporto Colao non vadano bene. Il problema è che non siano integrati con alto. C’è un grande “vuoto pneumatico democratico”. Non c’è stato un voto parlamentare sul futuro post-covid. E la partecipazione popolare su questo tema è inesistente. Se gli Stati generali, i Comitati tecnico-scientifici e il rapporto Colao fossero integrati con la partecipazione dei cittadini e il dibattito popolare, sarebbero fecondi! Una AC potrebbe ad esempio discutere il rapporto Colao.
Abbiamo un compito molto difficile davanti a noi: far conoscere e comprendere la bontà e potenzialità delle Assemblee dei Cittadini ai cittadini stessi!
Ha moderato Lorenzo Mineo – Coordinatore di Democrazia Radicale e Coordinatore di democrazia e diritti politici per Eumans
L’APPUNTAMENTO SETTIMANALE
Tutte le settimane il venerdì alle 18:00 saranno con noi esperti di settore, ma anche gruppi d’interesse e associazioni civiche, per ascoltare voci diverse e affrontare di volta in volta nuovi temi, come si fa nelle esperienze di democrazia deliberativa da cui prendiamo spunto.